La detrazione delle spese universitarie del 2023

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PREMESSA

Arrivando anche quest’anno il tempo per cimentarci nella compilazione e trasmissione delle dichiarazioni dei redditi, occorre fare anche il punto su alcuni oneri detraibili. In particolare in questo intervento approfondiremo la fattispecie della detrazione per spese di frequenza universitaria.

Vedremo, infatti, che le regole sono più complesse di quanto un comune cittadino può immaginare nel momento in cui la Costituzione tutela anche il diritto allo studio. Vedremo che le somme sostenute sono interessate da un limite massimo di spesa che dipende da una molteplicità di fattori che sinteticamente potremmo così sintetizzare: ubicazione dell’università, materia oggetto del percorso di studi seguito, reddito lordo.

La norma di riferimento per la detrazione è contenuta nell’articolo 15, comma 1, lettera e) del Tuir, il quale prevede che le spese sostenute per la frequenza di:

  • Università statali, sono detraibili nella misura del 19% dell'intero importo corrisposto. Infatti, la frequenza di queste università non prevede un limite di spesa;
  • Università non statali, sono detraibili nella misura del 19% dell'importo corrisposto, "in misura non superiore ... a quella stabilita annualmenteper ciascuna facoltà universitaria con decreto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca da emanare entro il 31 dicembre, tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle università statali".

Per le spese di frequenza sostenute nel 2023 va fatto riferimento al DM 7/12/2023, n. 1577 pubblicato sulla G.U. 30.1.2024, n. 24 che conferma gli importi fissati per lo scorso anno.

Qualora nel medesimo periodo d'imposta, siano state sostenute spese per la frequenza di corsi sia presso Università statali che presso Università non statali:

  • la detrazione per le spese di frequenza dell'Università statale va calcolata sull'intero importo;
  • la detrazione per le spese sostenute presso l'Università non statale è riconosciuta nel limite di spesa previsto dal Decreto 7/12/2023, n. 1577, con le modalità di seguito esposte.

Altri aspetti che si dovranno osservare sono:

  • il pagamento con modalità tracciabili;
  • la rimodulazione dell'importo spettante in caso di reddito superiore a 120.000 euro.

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