Tra legittimità ed abusi il “credito d’imposta ricerca e sviluppo” ha visto il susseguirsi di previsioni normative volte a concedere ai beneficiari la possibilità di riversare il credito d’imposta utilizzato in compensazione nella fattispecie in cui lo stesso non fosse pienamente spettante. L’agevolazione consisteva nel riverso senza applicazione di sanzioni ed interessi, fatto salvo il caso in cui il beneficiario volesse riversare in forma rateale.
Ricordiamo che questo credito d’imposta è stato molto dibattuto soprattutto con riferimento all’Ente “specializzato” e, quindi, competente per la verifica della spettanza dello stesso. Infatti, per giurisprudenza consolidata di merito e di legittimità, competente alla verifica della spettanza non è l’Agenzia delle Entrate, ma il “Ministero dell’Industria e del Made in Italy”.
Il Legislatore decise di concedere ai contribuenti una “sanatoria” in tutti quei casi ove vi sia stato un abuso della norma.
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