L’IVA nel reverse charge esterno – seconda parte

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Premessa

Completiamo l’esame dell’applicazione dell’IVA nel reverse charge esterno.

Dopo aver individuato nella figura del cessionario/committente il debitore d’imposta nel reverse charge esterno, ex art. 17, comma 2 del DPR n. 633/1972 e dopo esserci occupati dell’intestazione della fattura nelle operazioni assoggettate a reverse charge, della validità ai soli fini contabili e non IVA della fattura trasmessa con codice natura “N2.2”, della modalità di applicazione dell’IVA nel reverse charge, dell’esclusione del reverse charge quando il cessionario/committente non è stabilito in Italia, degli obblighi del cessionario/committente in presenza di un fornitore non residente comunitario, di seguito concluderemo la nostra disamina trattando:

  • degli obblighi del cessionario/committente in ipotesi di fornitore non residente extra UE;
  • dell’obbligo di identificazione ai fini IVA del cedente/prestatore non residente;
  • del reverse charge esterno in presenza di particolari tipologie di beni e servizi;
  • del regime sanzionatorio in ipotesi di violazioni relative al meccanismo del reverse charge;
  • delle modalità di recupero dell’IVA non detratta.

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