Imposte dirette e sostitutive: disciplina e termini di versamento

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PREMESSA

Il nostro ordinamento tributario prevede una tassazione del reddito prodotto ed in alcuni casi della ricchezza accumulata, cioè del patrimonio realizzato.

L’articolo 53 della Carta Costituzionale prevede che il cittadino contribuisca alla spesa pubblica in relazione alla sua capacità contributiva; stabilisce altresì che il sistema impositivo sia improntato sulla progressività. In tal modo, chi più ha partecipa in maniera maggiore: i padri costituenti hanno cercato di equilibrare il potere di acquisto con un prelievo proporzionalmente maggiore rispetto a chi possiede un ammontare di reddito inferiore. Questo per quanto riguarda le imposte dirette. Vi sono poi le imposte sui trasferimenti quali l’IVA e le imposte di registro, successioni e donazioni.

Tipiche imposte sul patrimonio sono l’IMU, l’IVIE e l’IVAFE.

Il sistema tributario italiano colpisce il reddito prodotto dai cittadini, attraverso l'applicazione delle imposte dirette che sono strettamente connesse alla capacità contributiva del soggetto passivo. Le principali imposte dirette sono:

  • l'imposta sul reddito delle persone fisiche – IRPEF;
  • l'imposta sul reddito delle società – IRES;
  • l'imposta regionale sulle attività produttive – IRAP.

Alle imposte dirette si affiancano le imposte sostitutive che tassano i redditi conseguiti dai contribuenti che si avvalgono del regime forfettario, i canoni di locazione percepiti a seguito di contratti con opzione per la cedolare secca, nonché i maggiori valori determinati in sede di rivalutazione dei beni d’impresa, terreni e partecipazioni.

Vediamo di farne una analisi.

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