Lettere di compliance ai forfetari

In questi giorni i contribuenti che hanno adottato il regime forfettario e non hanno compilato i righi da RS371 a RS381, sono stati coinvolti in una massiva trasmissione di lettere di compliance con la quale l’Agenzia delle Entrate rappresenta la possibilità di ravvedersi rispetto all’omissione.

Prima di tutto ricordiamo che il contribuente in regime forfettario è esonerato dalla tenuta delle scritture contabili; rimane però coinvolto negli altri adempimenti di natura amministrativa e precisamente:

• la compilazione e trasmissione della dichiarazione dei redditi sulla quale esporre nel quadro LM i dati per la quantificazione del reddito e la liquidazione dell’imposta sostitutiva del 15% o del 5% per alcune fattispecie particolari negli altri quadri eventuali altri redditi (redditi fondiari, redditi diversi, redditi di capitale, ecc.);
• compilare i righi da RS371 a RS381 nei quali indicare dei costi caratterizzanti la propria attività d’impresa o di lavoro autonomo;
• richiedere al momento dell’acquisto di beni inerenti all’attività, l’emissione della fattura.

Ad avviso di chi scrive, la compilazione dei righi del quadro RS citati possono assumere importanza per vari aspetti:

• una verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate, a mezzo di elaborazioni algoritmiche, della correttezza delle percentuali di forfettizzazione. Sempre a parere di chi scrive, questa è una mera scusa, dal momento che i dati delle varie tipologie di attività sono state negli anni acquisite sia tramite gli studi di settore che tramite i parametri e degli ISA;
• un controllo che il contribuente forfettario che esercita una attività per la quale risulta indispensabile l’acquisto di materie prime o servizi, non abbia preferito evitare sia di richiedere la fattura sia di pagare l’IVA al fornitore, generando così una piccola sacca di evasione fiscale;
• la verifica che si tratti di un “vero” imprenditore o professionista e non che si si di fronte ad un lavoro dipendente “camuffato”.